Capitone alla griglia ricetta beneventana

Oggi vogliamo condividere con voi una ricetta tipica campana che vede protagonista un solo ingrediente, ovvero il Capitone. Tra i numerosi modi per cucinarlo è sicuramente molto apprezzata la cottura alla griglia , infatti tale metodologia di cottura è molto indicata per esaltare sapori delle carni grasse. Il capitone infatti è un pesce molto grasso e come tale, si presta molto bene a cotture alla griglia o alla brace, scaricando il grasso in eccedenza.

E’ un piatto della tradizione sannita, campana e non solo, immancabile sulle tavole della Vigilia di Natale, non solo per chi ne apprezza il sapore ma anche per le persone più superstiziose. Sì, il capitone si mangia anche perché “porta bene”, cioè porta fortuna;tale gesto, rito, rappresenta la vittoria del bene sul male; è noto infatti che nella tradizione cristiana il serpente (dalle forma simile all’anguilla e al capitone) rappresenta il male.

Qual è la differenza tra anguilla e capitone?

Il nome anguilla deriva dal latino anguis, ovvero serpe, data a somiglianza nelle movenze. Anguilla e capitone sono i due sessi dello stesso pesce. La prima viene definita con il termine generico anguilla riferendosi agli esemplari maschi, che rimangono lunghi circa 60 cm e pesanti un paio d’etti.

Con capitone invece ci si riferisce agli esemplari femmine, che arrivano a pesare anche 6 chili l’una per un metro, metro e mezzo di lunghezza.

Il capitone quindi è nient’altro che la femmina dell’anguilla.

Passiamo adesso a scoprire questa semplice e gustosa ricetta della tradizione beneventana.

INGREDIENTI

Un capitone da 1 chilogrammo e 1/2
100 ml di aceto di vino bianco
1/2 litro di vino bianco
qualche foglia di alloro
sale
pepe

PROCEDIMENTO

Per questa ricetta è preferibile usare capitoni di grosse dimensioni, con carni molto grasse.

E’ importante pulire il pesce molto bene per poi tagliarlo in tranci di 6/8 centimetri.

Bisogna lasciare marinare i tranci per almeno un paio di ore in una soluzione agra preparata con aceto, vino bianco, alloro, sale e pepe a proprio gusto.

Trascorse le due ore si può passare alla cottura vera e propria. I tranci così tagliati possono essere cotti sulla griglia, alla brace o sul grill, ovviamente a fuoco lento e guarniti, alla fine, con fettine di limone fresco.

Uno dei motivi che fa spesso desistere dall’acquisto di anguille e capitoni riguarda la pulizia e quindi anche l’uccisione, ognuno ha i sui metodi che si tramandano da generazione in generazione, noi curiosando nel web abbiamo scoperto un metodo davvero efficace ed efficiente per farlo. Vi invitiamo a dare uno sguardo:


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